giovedì 31 maggio 2018

Il pinguino che voleva diventare grande

L'autrice di questo libro è stata una cantante lirica. Poi è diventata scrittrice di racconti per bambini. Jill Tomlinson è conosciuta in Italia per la serie sugli animali illustrata da Anna Laura Cantone. Tra i suoi titoli: Il gufo che aveva paura del buio, La gattina che voleva tornare a casa, L’oritteropo che non sapeva chi era, La gallina che non mollava mai. Nella libreria che incrociamo lungo il tragitto per rientrare da scuola oggi ci siamo imbattuti nel suo "Il pinguino che voleva diventare grande". Un bel volumetto di un'ottantina di pagine, destinato alla fascia di età sopra i 6 anni, edito da Feltrinelli. Otto è un pulcino di pinguino imperatore che vive nell'Antartide insieme a Claudio, una sorta di papà adottivo. Già, perchè i pinguini imperiali vivono tutti insieme nella colonia e, una volta usciti dall'uovo, vengono cresciuti da vari pinguini: dipende da dove rotola l'uovo.
Il simpatico e curioso Otto si pone e pone mille domande, ad esempio se possa imparare a volare...oppure contesta il concetto di "famiglia allargata" - se così vogliamo definirla - che vige nella sua specie. Intanto il tempo passa. Otto cresce e comincia a conoscere altri pinguini e un cucciolo di foca, Ciccio. Diventa amico anche di un pinguino grande, Giustino, e gli domanda quando avrebbe potuto finalmente nuotare per andare a caccia dei pesci. Giustino gli risponde che gli devono crescere le penne su tutto il corpo. Finchè un bel giorno ad Otto spuntano le piume in testa, le chiazze nere dietro la schiena e il collare giallo intorno al collo. Finalmente è diventato grande ed è pronto per nuotare in mare, fare un super salto da vero pinguino per schizzare fuori dall'acqua sulle lastre di ghiaccio!
Con questo post partecipo all'appuntamento con il Venerdì del Libro di Paola

mercoledì 30 maggio 2018

Caldo e afa in arrivo? Lo styling è salvo con la piastra "intelligente"

Il caldo è arrivato. E con esso una buona dose di umidità. Il clima è tropicale anche alle nostre latitudini. Superfluo raccontare le cause di questa rivoluzione, ricordare lo scioglimento dei ghiacciai, parlare del buco dell'ozono e degli eventi monsonici che sempre più si abbattono sul nostro Paese. Più terra terra, io penso... ai capelli. Già. A quell'orribile effetto frisée che fa apparire la chioma come un'aura di brina...Io che amo il liscio strong, non tollero il riccio scomposto! Di piastre liscianti ne ho avute tante. 
Ognuna aveva limiti e qualche difettuccio. Anni fa aveva svolto un onoratissimo servizio una comoda Remington, poi rottamata per problemi - da me causati - al cavo elettrico. Ma allora, perchè non tornare allo stesso brand (britannico), mi sono detta? Facile la ricerca, on line esiste il catalogo, con dettagli tecnici e peculiarità di ogni modello. Ve la faccio breve: dopo una rapida, quanto piacevole ricognizione, ho optato per una Keratin Protect Intelligent
Perchè, vi chiederete? Semplice: ricordo che - al di là delle performance specifiche delle precedenti piastre - il fatto che quotidianamente sottoponessi i miei capelli a temperature esagerate pur di raggiungere lo styling desiderato li aveva, come dire?, un pò stressati e sfibrati. La Keratin Protect (#RemingtonItalia; #KeratinProtect; #PiastraIntuitiva) invece è una piastra intuitiva ed è...intelligente sul serio! Come? Grazie a un sensore che è capace di rilevare il livello di idratazione del capello (ben 8 volte al secondo!) e di regolare così il calore alla temperatura ottimale. Ci sono 5 impostazioni - visualizzate sul diplay digitale - che vanno da un minimo di 160 gradi a un massimo di 230. Quindi la piastra può aumentare o ridurre automaticamente la temperatura in base al livello di umidità del capello. E questo lo fa ciocca per ciocca! Ma non basta: nelle piastre in ceramica sono state inserite microparticelle di un infuso di Cheratina e Olio di mandorle, entrambi fonti di antiossidanti, preziosi per ridurre i danni del calore e regalare capelli morbidi e lucenti. Così, come appaiono nelle foto in alto...e sappiate che io sono ondulata-riccia! Avevo letto su Internet una piccola critica che ho voluto subito approfondire: la piastra Keratin Protect strappa i capelli! Possibile? No, infatti. Li strappa, come qualunque altra, solo se NON si allentano le due piastre alla fine della ciocca! Bella a vedersi (color grigio metallizzato e rosa), leggera e maneggevole, cavo lungo tre metri, riscaldamento speed in pochi secondi e spegnimento automatico dopo un'ora di stand by, ha una bella custodia resistente al calore e anche la confezione è importante e degna di uno splendido regalo. Fra i tanti punti a favore - il che detto da una persona impaziente e frettolosa vale il doppio! - ho notato che il tempo di styling è molto limitato, ottimi risultati in breve tempo e senza essere professionisti. Si può portare in viaggio, non rovina i capelli, bel liscio anche con il caldo umido. Cosa volere di più? 

venerdì 18 maggio 2018

E sabato notte tutti al museo!

Un sabato originale? Di quelli che restano nella memoria? Complici i primi tepori, domani 19 maggio a Roma l'arte resterà accesa fino alle 2 di notte per la nuova edizione de “La Notte dei Musei”. La manifestazione coinvolgerà oltre 50 spazi, tra musei civici e stataliuniversità pubbliche e private, istituzioni italiane e straniere. In programma spettacoli, mostre, iniziative speciali, insomma una festa straordinaria dedicata all’arte e alla cultura, con un biglietto d'ingresso simbolico pari a 1 euro oppure a ingresso completamente gratuito.
Cosa si potrà visitare? Dai Musei Capitolini alla Centrale Montemartini, dal Museo dell'Ara Pacis alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, dai Mercati di Traiano al Museo Napoleonico, dal Chiostro del Bramante alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. 
Tra gli spazi eccezionalmente aperti, alcuni siti del Parco Archeologico dell'Appia Antica, tra cui: l’Antiquarium di Lucrezia Romana, il sito di Capo di Bove, il Mausoleo di Cecilia Metella e il Castrum Caetani, il Sepolcro Barberini. Che facciamo? Ci tuffiamo? Io direi di sì.

martedì 15 maggio 2018

E lucean le stelle: il regalo originale per la Prima comunione

Il cuginetto lo ha voluto testare per primo
Una pensa che a una Prima Comunione a una bambinetta di rosa vestita si debbano regalare collanine, ciondoli, bracciali e giù di lì. Un orologio per i maschietti e cose più vezzose per le giovani pulzelle. Ebbene, non è così. L'ho capito proprio in questi giorni quando - dopo aver accompagnato la mia mamma nonchè nonna della comunicanda a versare un cospicuo obolo per catenina in oro con annesso ciondolo con diamantini - ho saputo dalla genitrice della nipotina che la medesima avrebbe gradito...udite udite...un telescopio! Sì a 9 anni, lei che fa teatro danza e canto...desiderava uno strumento per studiare le stelle. Tra le varie proposte sul mercato, molte delle quali però non sono più che giocattoli, ho trovato un interessante compromesso fra la serietà di un apparecchio del genere e la giovane età di chi lo avrebbe ricevuto. Ho puntato - è il caso di dirlo - su Celestron, un marchio leggendario che negli anni '70 in California ha creato i rivoluzionari telescopi Schmidt-Cassegrain, interamente prodotti in America e considerati unanimemente come i migliori. A distribuire questi prodotti, scelti persino dalla Nasa, un'azienda che si chiama Auriga, nata nel 1983 e operante nel settore ottica, fulldome, accessori per smartphone ed elettronica professionale. Grazie ai consigli dell'esperto ingegnere, abbiamo scelto un Travelscope 50, con lente appunto da 50 mm. 
Il Travelscope 50
E' un modello versatile, dotato di zainetto che contiene il treppiede in alluminio e il set di accessori. Ci sono due oculari diversi: uno da 20 mm con ingrandimento 20x e uno da 8mm con ingrandimento 45x. La focale effettiva, quindi la distanza massima delle lenti, è di 360 mm e l'apertura del diaframma è di 7.2, il che garantisce una buona luminosità. La lente di Barlow poi regala un ingrandimento triplicato, quindi lo zoom è notevole! Ottimi anche dimensioni e peso, circa un chilo e mezzo, per un apparecchio che si smonta facilmente e consente dunque spostamenti veloci. Insomma, è un travel scope, cioè un telescopio da viaggio! La nipotina è stata entusiasta e non ha perso tempo: lo ha montanto nella propria camera e lo ha puntato subito oltre una delle cinque finestre che illuminano la stanza. La sera ha guardato la Luna con i suoi crateri...nitidissimi gli anelli di Saturno. In due parole: prodotto di qualità, adatto a chi muove i primi passi nel mondo dell'astronomia e dell'osservazione in genere. Prezzo corretto, comodo e maneggevole...gradimento assicurato!
Pronta a scrutare le stelle!