martedì 16 maggio 2017

La propedeutica al rugby a due anni


Quarterback, American Football, Sport
Sarò impopolare, anacronistica, demodée e quant'altro ma - scusate lo sfogo - non capisco questa ansia dei nostri tempi di incasellare i bambini - anche i più piccoli, spesso neanche treenni - in catene di attività sportive, propedeutiche, musicali, festaiole e quant'altro.
All'uscita da scuola, dopo otto ore lì dentro, vedo mamme isteriche che ingozzano i pargoli con qualche biscotto (ma bio, eh?!) per correre come il vento a tuffarli in piscina. Le stesse che il giorno precedente l'avevano portato di gran carriera a fare un'altra attività sportiva. Una segue ritmica, a quattro anni appena compiuti, un altro va ad atletica leggera, stessa età...Sento genitrici critiche, perchè "non è che mi piaccia tanto questa scuola, non fanno granchè, neanche...l'inglese!". E lì, francamente, mi viene proprio da scoppiare in una fragorosa irriverente risata. Ma se il 90% di questi piccoli forzati vanno pure a logopedia (è diventata virale la "moda"!)...pure l'inglese vorresti propinare, che non sanno pronunciare bene neppure le parole della loro lingua? 
Children, Swim, Dive, Summer, Pol
La tendenza è diventata eclatante con la questione della gita o "visita didattica" che dir si voglia. Da mesi, so di mamme in crisi perchè nella sezione che frequentano i loro figli non  viene programmata un'uscita. Dai e dai, alla fine l'uscita è stata decisa. All'Ara Pacis, con tanto di pullmann e, per la gioia delle poche coraggiose maestre, senza supporti genitoriali, altrimenti cambia il senso dell'esperienza. Due classi di oltre venti alunni ciascuna, con sole due - forse tre - insegnanti a destreggiarsi nel centro di Roma, tra piccole furie recalcitranti e attaccabrighe. Forse, all'ultimo momento, qualcuno deve essersi reso conto che i rischi non sarebbero stati pochi, tra Lungotevere super trafficato e monumento assaltato dai turisti...Che, poi, a uno di quattro anni dell'Ara Pacis cosa interessa? E la meta è stata modificata: museo Explora. Allargo le braccia...
Due giorni fa una mamma che conosco ha superato ogni mia immaginazione: il più piccolo dei suoi due figli, poco più di due anni, l'ha segnato a un corso propedeutico al...rugby. Così si sfoga e si prepara a una vita da prendere a pugni! Che dire?

2 commenti:

  1. Devo confessarlo: sono una di quelle mamme che ha iscritto i suoi bimbi a una scuola d'inglese rispettivamente a cinque e due anni e mezzo, perché era una scuola dove si imparava giocando e perché per le lingue più si è piccoli più è facile apprendere e, a distanza di ormai quattro anni, non sono pentita. I bambini hanno una capacità di comprendere l'inglese che io alla loro età mi sognavo. Con questo non voglio dire che bisogna riempire il loro tempo di impegni, penso anch'io che prima di tutto sono bambini, e ai bambini piace tanto giocare. Per un po' l'ora settimanale d'inglese è stato il loro unico impegno, poi è arrivato lo sport, chiesto e scelto da loro. Su quest'ultimo devo dire che per me lo sport deve essere un momento di svago, un'occasione per liberare le energie, niente di professionalizzante, insomma, anche se noto che sin da piccoli club e scuole hanno questa tendenza a organizzare eventi, gare, partite,stage, in un turbinio di impegni che noi, come famiglia, ci risparmieremmo volentieri (e spesso infatti evitiamo). Non so, forse devono farlo (se no non sei una scuola abbastanza figa o se no come fai a tirar su un campione?), ma il punto è sempre lo stesso: sono bambini e va bene che capiscano che gli impegni vanno presi sul serio, ma insomma, ricordiamoci che devono prima di tutto giocare e l'Ara pacis, magari, può anche attendere.

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  2. Condivido appieno e capisco il discorso sulle lingue straniere che si apprendono meglio e con maggiore elasticità quando il cervello è più giovane...Il mio riferimento all'inglese in tenera età era citato come elemento in più per dare il senso d'insieme di questa tendenza a fare, fare e sempre fare. Feste di Carnevale in locali affittati, con animatori, pop corn, tripudio di torte e di cotillons vari, fuochi d'artificio addirittura...Sport e villaggi a più non posso. Proprio ieri pomeriggio, ti faccio un altro esempio, la mamma di una bimbetta che frequenta la stessa classe di Edo mi ha raccontato che all'uscita di scuola la stava portando a lezione di nuoto...La piccola - dopo otto ore in classe, senza interruzione - si sarebbe addormentata sul seggiolino, durante il viaggio. Esausta, tanto più che è arrivato il primo caldo afoso. La mamma mi ha detto: "Eh no, aspetto altri due minuti e la sveglio per metterla in acqua!". Ma si può costringerli a questi tour de force a quattro anni? Piacciono ai bambini tutti questi impegni o alle loro mamme? Grazie, Hermione, il tuo commento mi ha fatto pensare e distinguere: una cosa è una lingua, una cosa di tutto di più indistintamente!

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