Tra alzate forzate all'alba perchè poi chiudono il cancello (ma tanto il pargolo continua a tirare per le lunghe, torna sui propri passi e ti fa tornare sui tuoi perchè hai preso la macchinina rossa e non quella blu, nooo hai sbaliatooo mamma! ed è tempo perso, altri minuti preziosi, tentare di convincerlo che una vale l'altra), tra sorprese assortite all'ingresso, richiesta continue (i maschietti devono portare un quaderno monocromo ma che si apra da destra verso sinistra, le femminucce le salviettine umidificate), chiamate d'emergenza causa scosse di terremoto e tu sei dalla parte diametralmente opposta della città..."stanno in giardino e non mangiano perchè le cuoche non cucinano, hanno paura di rientrare", ed è gennaio, fa freddo e ha pure piovuto...E poi le lenzuola e il cuscino per il riposino pomeridiano, i cambi completi nell'eventualità di un incidente con pipì&co, la ciotolina per riporre la merenda avanzata, il bicchiere da lavare ogni giorno, la tovaglietta per lo spuntino, l'asciugamano per le mani, con nome e gancetto...argh! Insomma, mi dico: questo benedetto (?) asilo serve veramente a qualcosa? Mi ridà fiato, mi toglie qualche pensiero o è foriero di continui smottamenti, di malanni, varicelle, congiuntiviti, pidocchi (si vocifera che siano arrivati nella classe vicina)...Fondamentale per la socialità - ammesso che nel mio caso ci sia bisogno di questo, posto che il piccolo è peggio di una radio libera, parla e canta di continuo, è socievole fino all'imbarazzante, allegro, vivace, tonico e amico di tutti, è capace di intrattenersi anche con...il palo della luce - , importante per i lavoretti che le maestre/educatrici fanno realizzare (con me, neanche a parlarne, non mi piace e basta, se proprio devo, ogni tanto...), istruttivo per cominciare a far capire ai "piccoli selvaggi" (affettuosamente parlando) che ci sono regole, orari, doveri, impegni...
Ma quello che mi aspettavo - almeno finora - proprio non c'è stato: un porto sicuro e stabile, più o meno sempre, salvo qualche contrattempo/malattia e via dicendo...O sono particolarmente sfortunata, in questo senso, oppure...
Anche a voi capita così? Siete soddisfatte o no? Ultimamente sono un pò frustrata e anche avvilita: a fronte di una settimana (5 giorni) di scuola magari ne passiamo altri 5 intabbarrati dentro casa a combattare contro qualche stupido insidioso virus. Uffa!
Il primo anno di asilo è sempre così: un giorno di scuola e due settimane di malattia...ma poi va meglio. La scuola materna è veramente importante e non bisogna farsi scoraggiare da tutte le difficoltà che hai elencato. I miei genitori sarebbero stati contenti di tenere con sé il mio primo figlio ("poi prende freddo, poi si ammala, poi litiga con gli altri bambini...")ma io non ho mollato (e ho fatto bene). L'anno prossimo il tuo bambino avrà i suoi anticorpi e per i pidocchi...prevenzione, shampoo e pettinino fanno miracoli! (Scherzo, i pidocchi sono una catastrofe, ma non tale da preferire di tenere il bambino a casa)
RispondiEliminaGrazie mille, Dolcezze. Credimi, le tue parole arrivano al momento giusto. Sono veramente spossata da tutti gli "imprevisti", mi sembra che peggiorino - da un certo punto di vista - la sua vita e che rendano troppo stressante la mia... Per non dire quello che tanto bene hai ricordato tu: il coro greco da tragedia di suocera e mamma sulle nefandezze della scuola, "è così piccolo...sai alle maestre cosa gliene importa? e varie...Però hai ragione, non devo mollare. Spero che almeno per quest'anno sia finita, l'"altalena" e che non ci siano altri scossoni. I tuoi figli hanno superato il giro di boa, vero? Ti abbraccio e ti ringrazio
EliminaDecisamente! Ora ho ben altri problemi! Il piccolo entrerà alla Scuola Media e la seconda all'università. Età diverse,problematiche diverse...ma pensieri uguali! È il bello (e il brutto) dell'essere mamme😃
EliminaConcordo...c'è chi dice: "Figli piccoli pensieri piccoli, figli grandi..." e via dicendo. Che belle sfide però...un figlio all'Università è stimolante...!
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