venerdì 24 febbraio 2017

L'alce e le regole

E' sempre la stessa storia. Al parco o in ludoteca. Ebbro di libertà, quando appare un coetaneo all’orizzonte, Edo si avvicina e, all'improvviso, strappa di mano la macchinina o la palla che l’altro bambino teneva in bella vista…Il finale? Imbarazzata – dopo un tira e molla a dir poco seccante - la sottoscritta restituisce l’oggetto accaparrato. Non può continuare così, gli ho ringhiato stamattina. Non sei solo al mondo, ci sono gli altri, tanti tanti tanti come te. Hanno i tuoi stessi diritti, i giochi si condividono, non sono solo tuoi. Ti racconto una storia, gli dico, per convincerlo.
Quella dell’alce, del piccolo Alfredo e delle regole (Oliver Jeffers,“Quest’alce è mio” Zoolibri 2013). Il frizzante Alfredo si illude di possedere un grosso, pacifico alce, che chiama Marcello. Mette a punto un regolamento proprio per il quadrupede, perché diventi un perfetto animale domestico. Regolamento che l’alce rispetta solo a volte e solo per puro caso. Il rapporto tra i due si fa dunque molto complicato se non incandescente, visto che l’animale non vuole seguire le regole minuziose che il bambino gli impone. Avventure ed equivoci, fino al compromesso finale: “l’alce avrebbe rispettato tutte le regole di Alfredo…ogni volta che gli andava”. Insomma, per convivere in pace e in armonia, i limiti sono necessari!



Ci sono regole da seguire nei rapporti con gli altri, in famiglia, a scuola, nella comunità. E poi regole di comportamento quando si mangia, quando ci si lava, quando si va a letto… Quando si ha a che fare con l’ambiente, fuori di casa, persino quando si getta l’immondizia. E, ancora, regole e divieti sono necessari quando si cammina – a piedi o in auto – in strada. Senza queste regole comuni ci sarebbero tanta confusione e tantissimi guai!

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