domenica 2 aprile 2017

...e poi c'è la casa Hygghe


L'hygghe è una filosofia di vita complessiva che coinvolge anche la casa dove si vive. Per il popolo danese - il più felice al mondo, secondo il "World Happiness Report 2017" - il segreto della serenità è nella riscoperta delle cose semplici e nel tempo per sé. Vediamo quali sono le "regole" per avere una casa "in linea".
Preferire arredi semplici e naturali. In due parole, stile nordico: legno e materiali naturali, piante, grandi finestre, colori chiari. E poi: divani, pareti piene di foto e di ricordi. 

Atmosfera accogliente. Luci calde e diffuse, lampadine schermate e, ancora, candele sparse, un must dello stile hygge.
Cogli l'attimo. Cerca di essere sempre presente a te stesso, qui e ora. Dai vita a un angolo solo per te, dove leggere o ascoltare musica. Un caminetto sarebbe il massimo. Oppure, una parte del terrazzo di casa dove sorseggiare un thè o una tisana, senza fretta.

Hobby e passioni, solo per te. Un angolo fai da te per le decorazioni, per creare il tuo nido, una specie di bozzolo piacevole. Da modificare in base alla stagione: colori scuri e tessuti caldi in inverno, fresco lino e tinte tenui in estate.
La cucina e il tempo che fluisce. Cucina con gli altri e per gli altri, ritrova il piacere di preparare il cibo lentamente. E, in attesa della cottura, tante chiacchiere per trasformare quel tempo in un tempo prezioso.

4 commenti:

  1. Scusa per il ritardo: ricambio la visita con molto piacere! Mi piace molto il tuo blog! Sentiamoci spesso! Ciao da Franca di Cannellaegelsomino.blogspot.it

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  2. Ciao Franca, a me piace tantissimo il tuo e infatti l'ho inserito nel blogroll...prenderò ispirazione da te per le ricette di Pasqua, sei bravissima, creativa e fai venire voglia persino a me (poco incline e poco capace in cucina,,,sigh) di mettermi all'opera! Grazie e a prestissimo Elisabetta

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  3. ciao Elisa,
    molto interessante quello che scrivi a proposito dei danesi e della loro filosofia di vita, che invita a rallentare e riappropriarsi di tempi e spazi in modo più umano. Proprio oggi è uscito un articolo sull'Inkiesta.it in cui l'autrice cita proprio questa parola danese, assieme ad altre come la tedesca Gemutlichkeit, la svedese lagom e un'altra astrusa parola finlandese, tutte centrate sull'idea di benessere e felicità', che sembrano diventare un must all'interno del mondo aziendale. Sempre più quello che la Costituzione americana ritiene un diritto di tutti (da oltre tre secoli mi pare!) torna di moda dopo 40 anni, dato che da noi fu il movimento giovanile dei tardi anni '70 a lanciare lo slogan "riprendiamoci la felicità'. Facile a dirs, oggi come allora, in un paese in ritardo sui bisogni essenziali... Antonella

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  4. Hai ragione, Antonella. Purtroppo, nel nostro Paese, è molto difficile - se non impraticabile - conciliare la produttività con un approccio umano-umanistico...Sempre, dannatamente, di corsa, l'"humanitas" di ognuno nascosta e relegata in un angolo intimo, conta solo la dimensione lavorativa...appena si incontra qualche difficoltà (un figlio ad esempio, anche se è terribile definirlo così, un anziano che si ammala, e via dicendo), il mondo produttivo-aziendale non ti aiuta...Ci sono alcune realtà che cominciano ad aprirsi, a capire che una persona che lavora avendo qualche angolo di decompressione (la zona tisane, la zona lettura eccetera) lavora meglio...Ma la strada è ancora lunga, vero? Grazie per il tuo commento, grazie!

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